cosa si intende per caldaia a condensazione
Considerando 100 il calore della fiamma erogata da una caldaia convenzionale , questa è in grado di recuperarne circa il 90%. il resto viene disperso nell’atmosfera tramite i fumi di scarico ad una temperatura superiore ai 140/160° C. Essi contengono inoltre, come mostrato in figura, una quantità elevata di calore sotto forma di vapore acqueo, che è un prodotto della combustione.
Una caldaia a condensazione è in grado di recuperare il calore emesso sotto forma di vapore acqueo.
Il suo scambiatore di calore è progettato appositamente per abbassare in modo opportuno la temperatura dei fumi di scarico ed ottenere la condensazione del vapore acqueo, che avviene intorno ai 55° C.
Il calore liberato dalla condensazione viene ceduto all'impianto, che dunque dovrà assorbire meno calore per raggiungere la temperatura di mandata, risparmiando in tal modo sui consumi di gas.
questo calore di condensazione del gas metano è circa l'11% della sua energia termica totale , quindi l'entità del risparmio è notevole. infatti al calore erogato dalla caldaia a gas (100%) si aggiunge un ulteriore 11% dovuto al recupero del calore di condensazione.
Per sfruttare al meglio la condensazione è necessaria una bassa temperatura del circuito di riscaldamento in quanto il ritorno dell'impianto è in grado di "raffreddare i fumi".
Le massime temperature nel circuito di riscaldamento non dovrebbero comunque superare i 75°/55°C (in corrispondenza del massimo carico termico).
Il rendimento misura l'efficienza dell'uso dell'energia contenuta nel combustibile. Teoricamente gli apparecchi a condensazione possono raggiungere un rendimento massimo pari al 111% (riferito al potere calorifico inferiore del gas metano, 100+11).
Le caldaie a gas a condensazione di conseguenza hanno rendimenti che possono arrivare al 107%